LE FOIBE |
le foibe - il cuore nel pozzo |
Le Foibe sono state raccontate in una fiction televisiva (regia di Alberto Negrin, protagonista Leo Gullotta) che è stata trasmessa su Rai Uno il 6 e 7 febbraio 2005. Graziano Udovisi di Pola ha ricevuto un Oscar tv legato alla fiction «Il cuore nel pozzo» Udovisi, italiano di una terra prevalentemente italiana, consegnatosi agli jugoslavi il 2 maggio 1945 per permettere ad altri italiani di salvarsi, è stato torturato, seviziato e umiliato dai titini (tanto da riportare danni fisici permanenti), per essere alla fine gettato in una foiba a Fianona dalla quale riuscì miracolosamente a risalire dopo molte ore, mettendo anche altruisticamente in salvo un commilitone, Giovanni Radeticchio, mentre altri quattro morirono. Loro due erano riusciti a evitare la raffica di mitragliatrice sparata sui prigionieri. «Ero inquadrato nel secondo reggimento della Milizia difesa territoriale, dipendente da Pola - ha spiegato ieri mattina Udovisi - ero ufficiale e avevo il comando di Portole e Rovigno. Era l’unico modo per difendere la popolazione italiana e i territori italiani perché dall’8 settembre 1943 gli slavi avevano incominciato ad ammazzare tutti, secondo un progetto preparato a tavolino, una carneficina che in quelle terre ha provocato ventimila morti. Sono stati loro a portare il terrore nel mondo fin dai tempi di Gengis Khan.» (...) «Vidi che con gli slavi era passato un maggiore dell’esercito italiano - ha commentato Udovisi - chi era il traditore: io o lui? Non mi si poi parli delle violenze del fascismo: cosa c’entrava la popolazione dell’Istria su cui si abbattè il genocidio compiuto dagli slavi?» «La fiction è stata qualcosa di straordinario - ha commentato Udovisi - Gullotta era la metafora di un imperativo morale che imponeva di salvare il salvabile, Fiorello impersonava l’agnosticismo che aveva coinvolto molti dopo il crollo della Patria. Grazie soprattutto a loro, noi profughi che fino a ieri eravamo stati completamente cancellati, adesso sentiamo tanta gente che ci dice: il nostro cuore è con voi. L’Italia ha conosciuto il nostro dramma, forse presto lo conoscerà l’Europa intera. Io da allora non sono mai più tornato in Istria: se mi invitano lo faccio. Ma non mi aspetto che gli slavi lo facciano.» Il Piccolo 22/03/05 |
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TERRORE A TRIESTE | |
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