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Le ferite di Gorizia Le ferite di Gorizia Rispondo alla lettera del Consigliere provinciale del
Pdcl di Monfalcone Alessandro Perrone. Ds-Verdi-Cattolici rinnegati, respingono
con supponenza le critiche dei cittadini contro il pericolo comunista, perché
sostengono che questa ideologia è ormai scomparsa. Nulla di più falso.
Rifondazione Comunista e il Pdci, con il loro stesso nome smentiscono questa
tesi. Questa è una vergognosa menzogna. Gorizia fu invasa e conquistata dagli jugoslavi, non
liberata, perché era già libera. Un reparto di partigiani italiani comunisti
della Garibaldi Natisone presidiò la città considerandola nemica, perché
contraria all’annessione alla Jugoslavia comunista di Tito. È indegno che gli
slavo-comunisti rinneghino e stravolgano la storia del popolo goriziano, per
interessi personali o di partito. È indubbio che il Friuli Venezia Giulia era
per gli alleati un territorio nemico, ma giuridicamente secondo le leggi Gorizia fu annessa politicamente alla Jugoslavia, entrando a far parte della VII Repubblica Federativa. Nei 40 giorni di occupazione titina, i manifestanti sloveni calati dai monti e i comunisti italiani della provincia, gridavano per le strade della città Jugoslavia - Jugoslavia - Gorica je nasa (cioè jugoslava). Questa è la verità sacrosanta, che gli slavi comunisti e la lobby del sindaco filo slavo Vittorio Brancati vogliono nascondere, affinché le giovani generazioni non sappiano che i nazional irredentisti sloveni e i comunisti italiani tradirono l’Italia e vendettero Gorizia e il suo popolo alla Jugoslavia comunista. Lo scrivente e i goriziani indigeni non sono razzisti o
antislavi. Difendono la millenaria identità italiana della città. Gli
aggressori nemici di Gorizia non sono gli slavi, coloni immigrati nel Friuli
dalla Carniola o dalla Carantania, con i quali conviviamo pacificamente da mille
anni, ma i fanatici nazional fascisti sloveni che vogliono slavizzare Gorizia. I
politici goriziani di cultura italiana sanno che questa è la vera storia di
Gorizia. Di conseguenza devono, in nome della dignità e onestà intellettuale Livio Turini |
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TERRORE A TRIESTE | |
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