LE FOIBE |
le foibe - rassegna stampa |
La Rai oscura l’altra Storia. Le foibe non andranno in tv Qualche anno fa ho girato un film che si intitolava “Porzus”. Raccontava una brutta storia, la peggiore fra quelle della resistenza italiana. Un gruppo di partigiani comunisti, su ordine della federazione del Partito comunista di Udine e su pressione del Nono korpus sloveno, quindi dei soldati di Ti-to, uccise ventidue partigiani di formazione cattolica della brigata Osoppo. Il film, di cui la Rai detiene i diritti, non è mai andato in onda e non è mai stato diffuso come home video, n motivo è che la Storia la scrive chi vince e siccome in Italia culturalmente hanno prevalso i comunisti, certi fatti non si possono raccontare. Sono diventati tabù. Per questo motivo, la richiesta del presidente della commissione parlamentare di vigilanza Mario Landolfi al presidente Rai Claudio Petruccioli di ricordare sulla tv di stato la tragedia delle foibe per la giornata della memoria del 10 febbraio è fatica sprecata. È tabù raccontare agli italiani che in realtà di
resistenze se ne sono combattute due e non una. Da una parte c’erano i
partigiani di formazione cattolica, monarchica e azionista, che combattevano per
costruire una democrazia di matrice occidentale o di ispirazione inglese. Dall’altra
c’erano quelli, comunisti, che combattevano il nazisfascismo per costruire in
ltalia una dittatura del proletariato sul modello jugoslavo. Il nemico quindi
era comune, ma le finalità erano diametralmente opposte. Non a caso, da molti
dei comunisti più duri e intransigenti la resistenza venne indicata come la
rivoluzione tradita. Mai come nell’inverno del ‘45 i comunisti italiani sono
stati vicini ad attuare ciò che Lenin teorizzava: una rivoluzione armata di
popolo. Le condizioni erano ideali. Un governo inesistente, un popolo stremato e
migliaia di comunisti armati fino ai capelli. Era l’occasione più propizia
per conquistare il Paese. Per nostra fortuna, a Jalta decisero diversamente.
Però i tabù sulla resistenza sono rimasti.
* regista di “Porzus”, “Piazza delle Cinque lune” e “II Mercante di pietre” |
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