LE FOIBE

le foibe - rassegna stampa online

Il lungo silenzio dei nostri testi di storia.
Il Portale di Pignataro Maggiore

Le foibe sono una varietà di doline molto diffuse in Istria. Esse diventarono la tomba di migliaia di italiani vittime della pulizia etnica slava. Nelle profondità di queste ferite del terreno furono gettati, anche vivi, tanti italiani.
Un assordante silenzio ,dice Arrigo Petacco, ha coperto per molti anni la vicenda foibe con i suoi martiri che, secondo alcune stime, vanno da 5.000 a 10.000 morti.

Alla fine del 1944 gli italiani della Venezia Giulia passarono dalla oppressione tedesca a quella irrazionale degli slavi il cui obiettivo era quello di conquistare ed annettere, a guerra finita, la regione dalla Venezia Giulia al Tagliamento. In parte riuscita grazie alla conferenza di Yalta e allo strapotere di Stalin in seno alla stessa. Per gli stessi comunisti italiani era pacifico che con la fine della guerra la Jugoslavia, aiutata da Stalin, avrebbe avuto Trieste, Pola, Fiume e Zara. Il PCI infatti si schierò per la linea jugoslava.

Mauro Scoccimarro in una direttiva così scriveva. “ La Venezia Giulia deve essere conquistata dai partigiani jugoslavi, e dai partigiani italiani che combattono con loro,…. I partigiani italiani che combattono con le formazioni jugoslave devono essere considerati a tutti gli effetti partigiani jugoslavi….. Nella Venezia Giulia i soli patrioti sono quelli che combattono con gli jugoslavi. “Se qualche partigiano dissentiva o faceva sentire un sua critica veniva sommariamente giustiziato.
Tutto ciò non basta, il CLNAI (Comitato Liberazione Nazionale Alta Italia) concesse ai partigiani del Maresciallo Tito un prestito di tre milioni di lire. Ma non furono solo comunisti italiani quelli che affluirono nelle schiere partigiane titine, con essi troviamo soldati italiani sbandati privi di comando e direttive in conseguenza dell’8 Settembre, giovani ingannati sfuggiti all’arruolamento nella RSI, strumenti inconsapevoli delle mire jugoslave ingenuamente convinti che quella era la strada della libertà e della democrazia.

Nelle profondità delle foibe finirono sacerdoti, militari, ex fascisti e liberi cittadini; bastava essere italiano.

Le uniche foibe rimaste in territorio ancora italiano sono quelle di Basovizza e Monrupino, dimenticate ed ignorate dal tempo e dagli uomini così come la giustizia ha dimenticato gli infoibatori IVAN MOTIKA, boia di Pisino, il croato OSKAR PISKULIC e tanti altri ancora.
Perseguitare gli uomini per le loro idee o appartenenza etnica o religiosa è un crimine contro l’umanità e come tale oggetto di esame da parte di tribunali sovranazionali. Ignorare o far dimenticare tali accadimenti non è né educativo né formativo per le nuove generazioni. Innumerevoli furono le atrocità verso gli italiani, mentre colonne di disperati dovettero abbandonare le loro case e i loro averi per trasferirsi, profughi, in quell’Italia che amavano e di cui sentivano forte il richiamo ed il vincolo di appartenenza.

Vittorio Ricciardi


TERRORE A TRIESTE